mercoledì 16 ottobre 2013

La prima Moka Bialetti (1933)

Toccare con mano.
Toccare con mano.
Toccare con mano.
Questo mantra mi ha accompagnato per più di 500 km mentre mi lasciavo alle spalle il Friuli, il Veneto e per ultima la Lombardia.
Tanti appassionati conoscono bene la prima Moka ideata e prodotta da Alfonso Bialetti.
E' il "sacro Graal" delle caffettiere.
Tutti la cercano, tutti la vogliono.
Tanti pagherebbero cifre considerevoli...
..ma nessuno ce l'ha.
Toccare con mano.
Accarezzare la Storia.
Sentire i brividi che solo gli oggetti da sogno possono regalare; questo era il mio obiettivo.
E il mio sogno, il mio desiderio, si è realizzato.
Quindi voglio condividere con voi le immagini di un qualcosa che ben pochi conoscono: i particolari nascosti della "primissima" Moka Bialetti.
Una Moka vissuta, sporca, viva.
Viva come la sensazione di passione e fascino che ancora oggi regala.
Pensare che un così piccolo oggetto ha poi fatto da traino per centinaia di piccole e grandi aziende locali può davvero far sorridere.
Qui sotto la vediamo affiancata alla nipotina creata dalla Alessi qualche anno fa. 
Un omaggio stilistico mai entrato in produzione:
quale delitto!
Sollevato il coperchio ho finalmente visto ciò che in realtà immaginavo già da anni: un camino a funghetto.
All'epoca le tecniche di colata non permettevano di realizzare la cuccuma superiore e il camino in un sol pezzo, quindi lo stesso andava fuso separatamente e poi avvitato e reso solidale al corpo.
Notate il segno indelebile lasciato dal livello del caffè.
Tre fori di uscita creavano il famoso borbottìo che tanto rese celebre ed inconfondibile la Moka nel mondo intero.
Possiamo vedere gli spessori generosi del colletto e l'assenza di una valvola di sicurezza, vera lacuna del progetto, poi risolta nel primissimo dopoguerra.
Filtro, guarnizione e doccia non sono certamente originali e coevi al resto della macchina, (quindi li ho tralasciati) ma ritengo che queste foto siano già di per sè sufficenti a donare la pace dei sensi alla maggior parte degli amici collezionisti.
Grazie Alfonso, hai davvero creato un'opera d'arte!

1 commento:

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